«Il viaggio è come andare a scuola di camaleonte». A partire dalla visione dello spettacolo Odissea a/r di Emma Dante, andato in scena al Teatro Argentina di Roma, gli spettatori del Cas Casilina si sono chiesti cosa sia per loro il viaggio.
Il viaggio è per me andare incontro all’orizzonte sconosciuto o incognito e infinito. Il viaggio è come andare a scuola di camaleonte. Il viaggio è per me lasciare il letto madre per partire lontano dalla propria casa. Il viaggio è partire dal proprio paese per altri paesi. Il viaggio apre gli occhi e lo spirito e pure la mente. Fare il viaggio è andare a scuola della vita, di cui tutte le persone possono essere il tuo maestro. Il viaggio è accettare, anche se non lo vuoi. Il viaggio è accettare tutto, la fame, la sete, l’essere senza domicilio fisso (SDF), il freddo, la paura. Sulla strada del viaggio ci sono delle buone persone e delle cattive. Il viaggio ci insegna la menzogna, l’egosimo, la truffa, il furto e allo stesso tempo la solitudine; perché siamo obbligati a essere camaleonti per sopravvivere. È la legge della giungla dove i più forti devono mangiare i più deboli. Ci sono anche sulla strada del viaggio tante spine che possono ferire.
Il viaggio è una sfida tra la speranza e la delusione, tra il bene e il male, tra la luce e il buio. Per partire un uomo deve essere coraggioso, intelligente, non deve avere paura, e essere fortissimo. Deve accettare di superare e vincere gli ostacoli. Deve fare lavorare la mente prima di agire.
Il viaggio ha bisogno della pazienza. Fare il viaggio è andare incontro alle altre persone, ad altre vite, a società diverse, culture differenti e richiede di adattarsi.
Partire per il viaggio è sapere scegliere la meta, lo scopo, la direzione oppure morire.
Fare il viaggio è vincere oppure cadere.
Moussa Bassirou Kané