Dopo la visione dello spettacolo Non ti pago di Luca De Filippo al Teatro Argentina di Roma, ci siamo chiesti quanto la superstizione entri nelle nostre vite.
Penso che gli africani possano capire bene la vita napoletana. Nel mio paese, infatti, viviamo a stretto contatto con la superstizione. Questa fa parte della nostra cultura, della nostra vita. Questa storia ne è un esempio.
C’era un uomo che, per diventare ricco, aveva sposato una Jinn. La storia cominciò quando ogni notte l’uomo passava sotto un albero per andare dalla sua fidanzata.
Un giorno questa donna Jinn gli parlò nel buio. L’uomo si fermò e chiese «chi è?». La donna rispose: «Sono io, sono una Jinn. Cosa pensi di me? La tua fidanzata è più bella di me? Perché ogni notte tu passi davanti a me ma poi vai da lei?». L’uomo rispose: «Perché io la amo di più di ogni persona al mondo».
La Jinn continuò: «Io ti amo, anch’io voglio sposarti». L’uomo aggiunse: «Non posso, perché non può esserci un vero legame tra gli uomini e le Jinn».
La donna contestò: «Ma può essercene uno tra te e me. Io sono le pendici della montagna della tua felicità». Allora l’uomo accettò e lei disse: «Sarà un matrimonio poligamo. Ogni lunedì e venerdì notte sarà per me, e il resto dei giorni per la donna che devi sposare». L’uomo accettò il patto e ancora oggi le cose vanno come loro avevano concordato. Oggi l’uomo fa parte delle persone più ricche del villaggio.
Moussa Bassirou Kané