Come together. Visioni della REM Up To You 2023 su Oida. Un rito musicale teatrale di Progetto Amunì | Babel Crew
Ascolto consigliato:
Oida in greco antico significa “io so. Io so perché ho visto”. Ha a che fare con la visione, con il rito, la spiritualità. Lo spettacolo del Progetto Amunì | Babel Crew ci propone un’esperienza di musica, canti, un sentire forte; in una parola, per noi, lussureggiante. Lo spettacolo è ritmo e voglia di ballare. Ci racconta la storia di Penteo e Dioniso. Sentiremo una frase durante lo spettacolo, che ci rimarrà impressa: è servito uno straniero a farti tornare. Uno straniero permette al tiranno di creare il nemico. Lo straniero è Dioniso e il suo rito. Quando lo spettacolo è iniziato non tutti se ne sono accorti, ogni artista sentiva una musica nelle cuffie e ballava una danza solitaria, individuale, passando fra le persone.
Noi non siamo come loro, non ci guardano negli occhi ma noi incuriositi da questa danza li seguiamo; mentre prendiamo posto in sala intorno a noi la loro danza di voci e corpi, accompagnata da gesti e abiti fatti di colori rossi, bianchi e neri, crea un gruppo che condivide una lingua a se stante, un canto specifico, un dialetto specifico da cui nasce un rito, un gruppo e non più singoli. Si ritrovano in una comunità e noi che li guardiamo diventiamo anche noi parte di questa comunità.
“Ti è servito uno straniero a farti tornare”
La voce è di chi all’inizio giudicava, imponendo il suo potere, puntando il dito. Quando torna nel bosco, quando torna a Madre Terra e vede il suo volto nel volto di tutti coloro che danzano si rende conto di essere lui l’imprigionato, imprigionato da se stesso. E viene liberato dalla danza.
e questo rito è una madre
che con un atto estremo d’amore
uccide il figlio per farlo rinascere
gli cava gli occhi per insegnargli a vedere.
Lo spettacolo è tradotto in simultanea dagli interpreti LIS Cesare Benedetti e Luca Falbo in collaborazione con ENS – Ente Nazionale Sordi, Sezione Provinciale di Bergamo. Il segno di Cesare e Luca, inserito all’interno della performance, aggiunge una dimensione ulteriore. Le parole di Penteo, le danze di Dioniso, sono ora anche nelle loro mani, come nelle nostre che applaudono alla fine, prima di riprendere a ballare, tutte insieme, nel dj set di Sergio Beercock.
Il giorno dopo aver visto lo spettacolo abbiamo pensato alle nostre esperienze di rito, spiritualità e connessione con la natura. A coppie ce le siamo raccontate, e poi ognuna ha ri-raccontato quella dell’altra, in altre lingue, fino a che le storie non sono diventate un racconto collettivo, dalle favelas di Belo Horizonte ai boschi dell’Abruzzo, dai battesimi evangelici alle pratiche brasiliane del culto Candomblè, dal perdersi nella vastità dell’universo in un videogioco alla ritual fire dance, dall’uscire dal proprio corpo in stato chimico al risorgere da un’emorragia celebrale, dalla percezione di reincarnazione nel sogno al mantra yoga, dalla danza nuda attorno al fuoco al saltarlo quel fuoco per gridare il proprio nuovo nome, dai corpi della candelora di Cartania fino a quelli del festival Lo spirito del pianeta a Bergamo.
Renny Condori, Francesca, Silvia Baldini, Lila Rongione, Mileide Andrade, Daiane Torres, Luca Lòtano
Nel cerchio del rito
Questo articolo finisce qui, con te che stai leggendo. Questo articolo vuole continuare i passi del rito collettivo iniziato da Oida. Ayoub Kahlaani dopo aver visto lo spettacolo ha composto questa musica pensando alla sua intima esperienza di rito, per chi avrebbe poi letto questo articolo. Per te. Per fermarti un attimo, chiudere gli occhi, e ripensare alla tua personale esperienza di rito, spiritualità e natura. Per rivederla, per rivedere il tuo volto, per ritornare con la mente a quella volta che – come canta Oida – ti è servito uno straniero a farti tornare a te stesso.
Schiaccia play, e buon viaggio. Noi stiamo qui, danzando nella musica di Ayoub.
La RE.M Come together Up To You 2023
Dopo la visione dello spettacolo: