Da Carrozzerie n.o.t , il racconto della residenza artistica Just before the forest di Emanuela Serra da parte dei ragazzi del Cas Casilina.
Spettatori Migranti – Attori Sociali si confronta per la prima volta con uno sguardo sul processo creativo, e lo fa guardandosi un po’ anche allo specchio. Circa un mese fa il progetto Dance across the border ha coinvolto il Centro d’Accoglienza Casilina entrando nello spazio del CAS e offrendo ai richiedenti asilo due giorni di teatro, di movimento, di danza. Un nucleo di ragazzi particolarmente interessati ha seguito così il processo nello Sprar Amarilli, arrivando a essere coinvolti nella residenza Odiolestate 2017 di Carrozzerie | n.o.t.
In questi giorni tre ragazzi del CAS Casilina stanno quindi partecipando alla creazione del progetto che sarà presentato nelle due serate di apertura finali, l’8 e il 9 settembre. Intanto, a dialogare con loro come osservatori, un piccolo gruppo di “spettatori migranti”. Qui di seguito il racconto del primo giorno, le voci di chi il centro d’accoglienza e, il processo creativo, lo condivide con chi sta in scena.
«Eravamo otto persone, in furgone, ad andare verso Carrozzerie Not. Durante il percorso abbiamo parlato del significato dei nostri nomi. Lamine, significa l’onesto. Boubacar, il marito della moglie, il suocero. Mamadou, il lodato. Alagie, colui che ha fatto il pellegrinaggio. Luca, deriva da luce. Efosa, la ricchezza di Dio. Jonathan, dato da Dio.
Quando siamo arrivati ci siamo salutati e ho preso posto davanti ai danzatori. Poi hanno iniziato. Un uomo come caduto dal cielo, sdraiato a terra, un altro cantava e ha piovuto ma non ha smesso di cantare. L’uomo caduto ha detto “Con tutte quelle gocce, non lo capisci bene chi ti colpisce in faccia”. Poi entravano gli altri e si muovevano come su un treno.
Hanno cominciato a correre, trasformando la corsa in una danza, in cui ciascuno faceva il suo gesto e la sua voce.
Lo spazio si è vuotato, e ognuno ha chiamato un altro. Si mischiava l’inglese, i dialetti africani e l’italiano. I ragazzi si sostituivano correndo, correvano mischiando la corsa alla danza, alle parole.»
Lamine
«Mi è piaciuto molto il laboratorio che stanno facendo. Veramente. Le piccole cose mi emozionano, il combattimento delle parole, la fatica, la danza. Grazie a tutti quelli che fanno collaborazione con i rifugiati, e a tutti quelli che creano il ponte o il legame tra gli esseri umani; da ogni persona c’è qualcosa da imparare.»
Kara
JUST BEFORE THE FOREST
di Emanuela Serra
residenza produttiva Carrozzerie | n.o.t. – Odiolestate2017